Le cellule incontrano Papa Francesco
In seimila hanno aderito all’invito di Papa Francesco di partecipare al secondo incontro internazionale per le cellule parrocchiali di evangelizzazione previsto a Roma dal 17 al 18 novembre 2019. Dal Ticino si è recato un piccolo gruppo dalle parrocchie di Pregassona e Tesserete accompagnati da Don Gabriele, referente svizzero. Le parole del Santo Padre sono state occasione per ribadire che il lavoro fatto nelle parrocchie per portare il Vangelo ai più lontani è forzatamente un percorso ad ostacoli in cui i risultati non prevedono automaticamente delle gratificazioni personali. Importante è dire ”siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” ha detto il Pontefice. Anche se poi ha aggiunto che “se siamo fedeli e vigilanti, allora Egli ci concede di vedere anche i frutti del nostro lavoro”. Il Pontefice ha voluto anche richiamare quanto sia importante riavvicinare le persone che si sono allontanate dalle nostre parrocchie “per tante ragioni”. E allora afferma come sia “urgente, quindi, che recuperiamo l’esigenza dell’incontro per raggiungere le persone là dove vivono e operano. Se abbiamo incontrato Cristo nella nostra vita, allora non possiamo tenerlo solo per noi. È determinante che condividiamo questa esperienza anche con gli altri; questa è la strada principale dell’evangelizzazione. Non dimenticate: ogni volta che incontrate qualcuno, si gioca una storia vera che può cambiare la vita di una persona. E questo non è fare proselitismo: è dare testimonianza. È sempre avvenuto così”. Un messaggio, che è anche un testamento per tutte le 300'000 cellule sparse per i 5 continenti. Come per chiunque si occupa di vivere e portare il Vangelo nel mondo.